Baroda (stato)

Stato di Baroda
Stato di Baroda – Bandiera
Stato di Baroda - Stemma
Dati amministrativi
Nome ufficialeવડોદરા / બરોડા / State of Baroda
Lingue parlategujarati, indiano, inglese
CapitaleVadodara
Dipendente daRegno Unito dal 1853 al 1947
Politica
Forma di governoregno
Nascita1721 con Pilaji Gaekwad
Fine1947 con Pratap Singh Gaekwad
Territorio e popolazione
Economia
Valutarupia di Baroda
Commerci conIndia britannica
Religione e società
Religioni preminentiinduismo
Religione di Statoinduismo
Religioni minoritarieprotestantesimo, cattolicesimo, islamismo
Classi socialipatrizi, clero, popolo
Evoluzione storica
Preceduto da Impero Maratha
Succeduto daBandiera dell'India Dominion dell'India
Ora parte diBandiera dell'India India
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Lo Stato di Baroda (in gujarati: વડોદરા) fu uno Stato principesco del subcontinente indiano, avente per capitale Baroda.

Storia

Il Laxmi Vilas Palace, la residenza ufficiale dei maharaja di Baroda

La storia dello Stato di Baroda ebbe inizio quando il generale Pilaji Gaekwad (o Gaikwar) conquistò Songadh all'Impero Moghul nel 1726.[1] Prima che Gaekwars catturasse anche Baroda, la città era governata dai Nawab della dinastia Babi, che erano ufficiali al servizio degli imperatori moghul che ad ogni modo crollarono nel 1732,[1] quando Pilaji Rao Gaekwar condusse la campagna di Maratha a sud del Gujarat alla testa di un proprio esercito.

Ad eccezione di un breve periodo, Baroda continuò ad essere il regno dei Gaekwar dal 1734 al 1948. Inizialmente il pensiero di Pilaji Gaekwad fu quello di dare vera forma di uno Stato alle proprie conquiste, consentendo di avere alla regione una propria amministrazione non più proveniente direttamente dal Gran Mogol ma presente in loco. Damajirao, figlio e successore di Pilaji Gaekwad, sconfisse gli eserciti moghul e conquistò definitivamente Baroda nel 1734[1], assumendo così il titolo di regnante indipendente. I suoi successori consolidarono poi questo potere a larghi tratti nella regione del Gujarat divenendo nel giro di qualche anno i signori più potenti dell'area. Dopo la sconfitta dei Maratha ad opera degli afghani nella terza battaglia di Panipat nel 1761,[1] il potere dei Gaekwad si rafforzò ulteriormente. Nel 1802,[1] gli inglesi intervennero in difesa dei territori del Maharaja e fu in quella occasione che i britannici riconobbero la sovranità a Baroda ma all'interno del British Raj.

Il periodo di maggior splendore per Baroda fu l'ascesa al trono del Maharaja Sayajirao Gaekwad III nel 1875.[1] Quella fu un'era di grande progresso ed acquisizioni costruttive in tutti i campi. Il Maharaja che governò dal 1875 al 1939, fece molto per modernizzare Baroda, stabilendo l'educazione primaria obbligatoria per tutti, un sistema bibliotecario, università e nuovi modelli di fabbriche tessili che aiutarono a creare l'immagine della Baroda moderna. Nella città attuale di Vadodara (erede di Baroda) vi è un grande memoriale alla persona del Maharaja Sayajirao in memoria del suo grande operato per la città.

Quando l'India raggiunse l'indipendenza dall'Impero Britannico nel 1947, l'ultimo Maharaja di Baroda venne costretto a rinunciare al proprio trono e lo Stato venne unito a quello di Bombay poco dopo la dichiarazione d'indipendenza. Tale stato venne suddiviso in Gujarat e Maharastra nel 1960, con Baroda che divenne parte del Gujarat.

Maharaja di Baroda

fine della monarchia di Baroda
  • Pratap Singh Gaekwad (1948–1951)
  • Fatehsinghrao Gaekwad (1951–1988)
  • Ranjitsinh Pratapsinh Gaekwad (1988–)

Note

  1. ^ a b c d e f Baroda State History, su 4dw.net, The Royal Ark. URL consultato il 14 giugno 2007.

Bibliografia

  • Robert Bruce Foote, The geology of Baroda State, Addison, 1898.
  • Mukerjea, Satyavrata. Baroda State. Government Printing, 1921.
  • A. S. Gadre, Important Inscriptions from the Baroda State - (Volume 1), READ BOOKS, 2007, ISBN 1-4067-1136-5.
  • Balkrishna Atmaram Gupte, Selections from the Historical records of the Hereditary minister of Baroda, consisting of letters from Bombay, Baroda, Poona and Satara governments, University of Calcutta, 1922.
  • F. A. H. Elliot, The Rulers of Baroda, Baroda State Press 1934.
  • James Gense, The Gaikwads of Baroda, D.B. Taraporevala Sons & Co 1942, 1939.
  • Santa Kothekara, The Gaikwads of Baroda and the East India Company, 1770-1820, Nagpur University.
  • Fatesinghrao * Biography of Maharaja Sayajirao III by Daji Nagesh Apte Gaekwad, Sayajirao of Baroda: The Prince and the Man, Popular Prakashan, ISBN 978-0-86132-214-5.
  • Sayaji Rao Gaekwar, Speeches and addresses of Sayaji Rao III, Maharaja Gaekwar of Baroda, H. Milford 1933.
  • Stanley Rice, Life of Sayaji Rao III, Maharaja of Baroda, Oxford university press 1931.
  • Edward Clair, A Year with the Gaekwar of Baroda, D. Estes & co 1911.
  • John MacLeod, Sovereignty, Power, Control: Politics in the State of Western India, 1916-1947, Brill Academic Publishers, ISBN 90-04-11343-6.
  • Mani Kamerkar, British Paramountcy: British-Baroda Relations, 1818-1848, Popular Prakashan.
  • Dick Kooiman, Communalism and Indian Princely States: Travancore, Baroda and Hyderabad in the 1930s, Manohar Pubns, ISBN 978-81-7304-421-2.
  • Govindbhai Desai, Forty Years in Baroda: Being Reminiscences of Forty Years' Service in the Baroda State, Pustakalaya Sahayak Sahakari Mandal 1929.
  • Maharaja of Baroda, The Palaces of India, Viking Pr, ISBN 978-0-00-211678-7.
  • Saryu Doshi, The royal bequest: Art treasures of the Baroda Museum and Picture Gallery, India Book House, ISBN 978-81-7508-009-6.
  • Lucy Moore, Maharanis; the extraordinary tale of four Indian queens and their journey from purdah to parliament, Viking Press, 2005, ISBN 0-670-03368-5.

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