Castello di Amerongen

Castello di Amerongen
(NL) Kasteel Amerongen
Localizzazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
ProvinciaUtrecht
LocalitàAmerongen
IndirizzoDrostestraat, 14
Coordinate51°59′43″N 5°27′30″E / 51.995278°N 5.458333°E51.995278; 5.458333
Coordinate: 51°59′43″N 5°27′30″E / 51.995278°N 5.458333°E51.995278; 5.458333
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Ricostruzionefine XVII secolo-XVIII secolo
Realizzazione
ArchitettoMaurits Post
Modifica dati su Wikidata · Manuale
L'ingresso del castello di Amerongen
La facciata principale del castello
I giardini del castello
La sala da pranzo del castello
La biblioteca del castello

Il castello di Amerongen (in olandese Kasteel Amerongen) è uno storico edificio della cittadina olandese di Amerongen (comune di Utrechtse Heuvelrug), nella provincia della Utrecht, costruito nella forma attuale tra la fine del XVII secolo e il XVIII secolo, ma le cui origini risalgono alla fine del XIII secolo.[1][2][3][4][5] Incluso nella lista dei castelli top dei Paesi Bassi e delle Fiandre[1][6], fu per circa tre secoli di proprietà della famiglia Van Reede.[3][4]

Storia

Il castello originario venne eretto intorno al 1287 fratelli Henric e Diedric Borre su incarico del conte Floris V.[3] In origine si trattava probabilmente di un mastio circondato da un fossato. Il castello venne in seguito in gran parte distrutto nel 1420 nel corso delle guerre tra Hoeken e Kabeljauwen, durante le quali la città di Amerongen venne messa a ferro e fuoco, e poi completamente distrutto sette anni dopo dalle truppe del conte di Gheldria.[3] Il castello venne quindi ricostruito tra il 1432 e il 1437. [3]

Il castello divenne quindi nel 1557 di proprietà di Goert van Reede di Saesfeld[3], dopodiché il castello rimase per circa tre secoli di proprietà della stessa famiglia.[3]

Nel 1584, il castello venne conquistato dalle truppe spagnole[3] e nel 1673, quando l'edificio era di proprietà di Godard Adriaan van Reede e Margaretha Turnor[1], venne dato alle fiamme e completamente distrutto dalle truppe francesi.[1][2][3][4][5]

Il castello venne però fatto ricostruire in stile neoclassico tra la fine del XVII secolo[5] e il XVIII secolo[2] da Frederik Christiaan van Reede.[4] Alla fine degli XVIII secolo venne inoltre realizzato un giardino all'inglese[7] e agli inizi del XVIII secolo il castello venne arredato con mobili e porcellane da Henriëtte Gravin van Nassau Zuylestein.[1]

In seguito, l'edificio venne ereditato nel 1853 da Elisabeth Mary[3], che ventisei anni dopo lo cedette al nipote Godard J.G.C., conte di Aldenburg Bentinck.[3][5] In seguito, alla fine del XIX secolo, l'architetto Hugo A.C. Poortman venne incaricato di rimodellare i giardini del castello[7], mentre agli inizi del XX secolo, l'architetto Pierre Cuypers si occupò dell'arredo degli interni del castello.[1]

Al termine della prima guerra mondiale, il conte diede per due anni rifugio nel castello all'imperatore tedesco in esilio Guglielmo II, prima che quest'ultimo trasferisse la propria residenza a Huis Doorn.[3][4][5] L'imperatore alloggiava nella cosiddetta "stanza degli arazzi" (Gobelinkamer). [5]

Nel 1977, il castello venne ceduto dagli eredi di Godard J.G.C., ultimi proprietari privati dell'edificio, allo Stato[1][3] e l'anno seguente venne aperto al pubblico.[4]

Nel 2011, venne intrapresa un'opera di restauro dell'edificio prima della nuova apertura al pubblico.[8]

Architettura

Il castello si erge lungo la Drostestraat.[2] L'edificio principale, a forma quadrangolare, si compone di due piani.[2]

Il castello è circondato da giardini la cui architettura si ispira ai giardini del palazzo di Versailles[5], mentre gli interni dell'edificio sono arredati con mobili del XVII secolo.[5]

Nella torre del castello, è presente un orologio meccanico realizzato nel 1927, mentre all'interno si trova un organo risalente al 1813.[2]

Nella cultura di massa

Nel 2011, anno di riapertura dell'edificio al pubblico, venne realizzato un cortometraggio, diretto da Saskia Boddeke, sulla vita all'interno del castello all'epoca di Margaretha Turnor e Godard Adriaan van de Reede.[9]

Note

  1. ^ a b c d e f g (NL) Geschiedenis > Huis, su kasteelamerongen.nl, Kasteel Amerongen - Sito ufficiale. URL consultato il 12 luglio 2023.
  2. ^ a b c d e f (NL) Monumentnummer: Kasteel, Drostestraat 14, 3958 BKte Amerongen, su monumentenregister.cultureelerfgoed.nl, Monumentenregister. URL consultato il 12 luglio 2023.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m (NL) Monumentnummer: Kasteel Amerongen, su kasteleninnederland.nl, Kastelen in Nederaland. URL consultato il 12 luglio 2023.
  4. ^ a b c d e f (NL) Ben Hendriks, Kasteel Amerongen, su absolutefacts.nl, Absolute Facts. URL consultato il 12 luglio 2023.
  5. ^ a b c d e f g h (NL) Weelde en monumentaliteit in Kasteel Amerongen, in Geschiedenisbeleven, 27 settembre 2013. URL consultato il 12 luglio 2023.
  6. ^ (NL) Home, su topkastelen.com, Top Kastelen. URL consultato il 12 luglio 2023.
  7. ^ a b (NL) Geschiedenis > Tuin, su kasteelamerongen.nl, Kasteel Amerongen - Sito ufficiale. URL consultato il 12 luglio 2023.
  8. ^ (NL) Ben, Dossier Kasteel Amerongen, su absolutefacts.nl, Absolute Facts. URL consultato il 12 luglio 2023.
  9. ^ (EN) A DAY IN A LIFE OF A CASTLE BY SASKIA BODDEKE & PETER GREENAWAY, su sbpg-projects.com, Saskia Boddeke & Peter Grrenaway. URL consultato il 12 luglio 2023.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello di Amerongen

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su kasteelamerongen.nl. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN) 296018075 · ULAN (EN) 500304958 · GND (DE) 16310774-9 · WorldCat Identities (EN) viaf-172214794
  Portale Architettura
  Portale Paesi Bassi