La ferrovia Atena Lucana–Marsico Nuovo era una ferrovia di poco più di 26 km delle Ferrovie Calabro Lucane, dismessa appena 35 anni dopo la sua inaugurazione. La ferrovia era a cavallo tra le regioni della Campania e della Basilicata.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
3Note
4Bibliografia
5Voci correlate
6Altri progetti
7Collegamenti esterni
Storia
La legge speciale per la Basilicata, approvata nel 1904[1], prevedeva la costruzione di un collegamento ferroviario tra la stazione delle Ferrovie dello Stato di Atena Lucana e Grumo Appula (e di lì a Bari) transitando per Matera, Pisticci e le valli della Calandra, del Sauro e dell'Agri; era inoltre previsto che la concessione della ferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro, previa installazione di una sezione a scartamento ridotto, passasse al concessionario della linea[2].
Danneggiata durante la seconda guerra mondiale, la linea riaprì il 2 febbraio 1944[5]. La linea ebbe sin dagli inizi un traffico scarsissimo, con solo tre corse al giorno, sia perché alcune stazioni sorgevano lontano dai centri abitati, sia per il fatto che questi centri contavano pochi abitanti. Una frana nei pressi della stazione di Pozzi, avvenuta il 20 marzo 1966, fu il pretesto per portare cinque mesi dopo alla chiusura della linea (25 agosto)[6], di cui non si riteneva conveniente la sistemazione[7]: dopo soli 35 anni la ferrovia venne chiusa e smantellata e istituito un autoservizio sostitutivo.
La linea era lunga 26,764 km[8], a scartamento ridotto di 950 mm e pendenze fino al 60 per mille[9]. Si resero quindi necessarie importanti opere ingegneristiche, come ponti e nove gallerie di cui una elicoidale – tra le stazioni di Pozzi e Brienza; una delle tre presenti sull'intera rete delle Calabro-Lucane[10] – per permettere di superare grandi dislivelli senza l'utilizzo della cremagliera.