Louis Andriessen

Louis Andriessen

Louis Andriessen (Utrecht, 6 giugno 1939 – Weesp, 1º luglio 2021[1]) è stato un compositore olandese di musica contemporanea.

La vita

Considerato come uno dei più noti ed eseguiti compositori olandesi, è nato in una famiglia di musicisti, essendo figlio del compositore Hendrik Andriessen (1892-1981) e fratello del compositore Jurriaan Andriessen (1925-1996).

Iniziò gli studi con il padre e con Kees van Baaren presso il Conservatorio Reale de L'Aia, in seguito studiò per due anni con Luciano Berio a Milano e Berlino.

Ha fondato i gruppi strumentali De Volharding e Hoketus, i quali tra l'altro presero i nomi da titoli di due sue composizioni; ha avuto inoltre un ruolo importante nella costituzione e fondazione dei gruppi Schoenberg ensemble e Asko ensemble. Louis Andriessen ha vissuto e lavorato ad Amsterdam.

La musica

I suoi primi lavori denotano una certa attitudine alla sperimentazioni in varie correnti coeve: il serialismo (Series, 1958), il pastiche (Anachronie I, 1966-1967), e l'elettronica (Il Duce, 1973).

Grazie alla sua reazione al conservativismo di buona parte della scena musicale olandese dell'epoca, Andriessen sentì la necessità di spingersi verso un linguaggio musicale più radicale e alternativo. Fin dai primi anni settanta rifiutò di scrivere per organici convenzionali quali l'orchestra sinfonica, per utilizzare invece effettivi strumentali molto più personali, comprendenti spesso strumenti quali la chitarra elettrica o il basso elettrico. La scelta caratteristica degli strumenti, assieme al suo stile personale, nel quale si possono riconoscere influenze stravinskiane e del minimalismo statunitense, contribuiscono a fare della musica di Andriessen un qualcosa di molto personale e facilmente riconoscibile.

La sua scrittura armonica, comunque, fuoriesce dall'insistita consonanza di molti autori minimalisti americani, inglobando invece le conquiste armoniche europee del secondo dopoguerra. Nelle sue partiture vengono sovente usate tecniche di esecuzione non ortodosse quali accentazioni ritmiche particolarmente esasperate, voci umane amplificate, utilizzo primario di suoni non vibrati. Inoltre, in brani come De Staat (1972-1976) non è difficile rilevare influenze jazzistiche, in particolare provenienti dalla musica per big band di autori come Count Basie e Stan Kenton.

Per stessa ammissione dell'autore, la musica di Andriessen è decisamente antiromantica, in particolare molto distante dalla scuola germanica, ed ha costituito una reale alternativa al serialismo europeo.

La sua musica è edita da Donemus, Boosey & Hawkes e BabelScores, molte sue registrazioni vengono pubblicate dall'etichetta Nonesuch.

Opere

Musica strumentale (da 1 a 12 esecutori)

Musica strumentale (sopra i 12 esecutori) e orchestrale

Musica elettronica

  • In Memoriam (1971) per nastro magnetico
  • Il Duce (1973) per nastro magnetico
  • Tuin van Zink (1998) per viola e live electronics

Musica vocale

Opere teatrali

Note

  1. ^ (EN) Louis Andriessen, Lionized Composer With Radical Roots, Dies at 82, su nytimes.com. URL consultato il 2 luglio 2021.

Bibliografia

Scritti di Louis Andriessen

  • (NL) Louis Andriessen, Elmer Schoenenberger, Het apollinisch uurwerk, edizioni Bezige Bij, Amsterdam (1983). ISBN 9023452879
(EN) edizione inglese: The Apollonian Clockwork – On Stravinsky, Amsterdam University Press, Amsterdam (2006). ISBN 9053568565

Scritti su Louis Andriessen

  • Autori vari, Andriessen a cura di Enzo Restagno, edizioni EDT, Torino (1996). ISBN 88-7063-289-X
  • (EN) Maja Trochimczyk The Music of Louis Andriessen, edizioni Routledge, Londra (2002). ISBN 0-8153-3789-2

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • Andriessen, Louis, su sapere.it, De Agostini. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louis Andriessen, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louis Andriessen, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louis Andriessen, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Louis Andriessen, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) LondonSinfonietta.org: An Andriessen Glossary, su londonsinfonietta.org.uk. URL consultato il 24 novembre 2005 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2008).
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