Luoghi dell'Olocausto in Italia

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La lista dei luoghi della Shoah in Italia offre un grandangolo dei luoghi associati alla Shoah in Italia, a partire dall'emanazione delle leggi razziali nel 1938 fino alla Liberazione nel 1945. Comprende l'indicazione dei campi di internamento, transito e sterminio, delle caserme e delle prigioni dove gli ebrei furono incarcerati, delle stazioni ferroviarie da cui partirono i convogli, dei paesi che furono teatro di retate e di eccidi, ma anche dei luoghi dove gli ebrei trovarono rifugio e assistenza dalle persecuzioni.

Le persecuzioni razziali fasciste (1938-1939)

Nel 1938, in seguito alla pubblicazione del Manifesto della razza, in Italia furono emanate le leggi razziali, le quali implicarono la creazione di istituzioni statali preposte alla loro applicazione. Da parte ebraica le leggi razziali comportarono la formazione di una rete di agenzie (in primo luogo scuole) in grado di gestire autonomamente quei servizi che lo Stato fascista ora non forniva più.

I luoghi della discriminazione

  • 1) Palazzo del Viminale (Roma). Il Ministero dell'interno fu sede, dal 1938 al 1943, della Direzione generale Demografia e Razza.
  • 2) La difesa della razza (1938-1943), rivista stampata dall'Editrice Tumminelli a Roma.

I luoghi della resistenza ebraica

Le scuole

  • 1) Scuole ebraiche di Milano
  • 2) Scuole ebraiche di Ferrara

La seconda guerra mondiale (I): L'Italia alleata della Germania nazista (1940-1944)

La prima conseguenza dell'entrata in guerra dell'Italia nel giugno 1940 al fianco della Germania nazista fu l'istituzione di una fitta rete di campi di internamento riservati in primo luogo ai profughi ebrei stranieri, ma anche a quegli ebrei italiani ritenuti "pericolosi" perché antifascisti.[1] Per la prima volta si verificarono anche episodi di violenza antebraica, che a Trieste e Ferrara sfociarono nel saccheggio delle locali sinagoghe. La maggior parte dei campi di internamento (e tra loro i più grandi, quelli di Campagna e di Ferramonti di Tarsia) furono situati nel Sud Italia, un elemento questo che nel seguito della guerra si mostrerà decisivo per la salvezza degli internati. La vita nei campi fu difficile, ma il modello adottato fu piuttosto quello dei campi di confino; agli internati era concessa una certa libertà di movimento e autonomia organizzativa, e la possibilità di ricevere aiuti e assistenza dall'esterno.

Da parte ebraica si rispose con l'istituzione della DELASEM (Delegazione per l'Assistenza degli Emigranti Ebrei), una società di assistenza per i profughi creata dall'Unione delle comunità israelitiche in Italia il 1º dicembre 1939.[2] Durante tutto il primo periodo bellico fino all'8 settembre del 1943 la DELASEM poté svolgere legalmente un'opera fondamentale nell'assistenza dei profughi ebrei, rendendo meno dure le condizioni di vita nei campi, favorendo l'emigrazione di migliaia di internati e quindi sottraendoli di fatto allo sterminio. Le rete di rapporti stabiliti dalla DELASEM, specialmente con vescovi e ambienti cattolici, sarà decisiva per la continuazione delle sue attività in una condizione di clandestinità dopo l'8 settembre 1943.

Campi di internamento in Italia

Episodi di violenza anti-ebraica

  • 1) Assalto alla sinagoga di Ferrara (21 settembre 1941)
  • 2) Assalto alla sinagoga di Trieste (18 luglio 1942)

Centrali operative della DELASEM

L'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana (1943-1945)

Con l'occupazione tedesca successiva all'armistizio dell'8 settembre 1943 e la costituzione della Repubblica Sociale Italiana si mette in moto anche in Italia la macchina di morte della Shoah, con l'intento di applicare la "soluzione finale" all'intera popolazione ebraica in Italia. Non mancano gli eccidi e le stragi in loco, ma la persecuzione si realizza in primo luogo attraverso l'arresto e la deportazione degli ebrei verso i campi di sterminio dell'Europa centrale. Dai campi di internamento si passa ad un sistema integrato di campi di concentramento e transito finalizzato all'organizzazione di trasporti ferroviari verso i campi di sterminio, in primo luogo Auschwitz. Si richiede anche un'azione capillare di polizia per la ricerca e la cattura dei fuggitivi. A tale opera si dedicano le truppe di occupazione tedesca ma anche in modo sistematico, a partire dal 30 novembre 1943, le autorità di polizia e le milizie della Repubblica Sociale Italiana.

Gli ebrei d'altro lato sono aiutati da una vasta rete di solidarietà. La DELASEM prosegue la sua opera nella clandestinità forte del supporto decisivo di non ebrei che ne tengono in vita le centrali operative a Genova e Roma. Privati cittadini, ma anche istituti religiosi, orfanotrofi, parrocchie aprono le loro porte ai fuggitivi. La geografia dei luoghi di rifugio offre una mappa impressionante delle dimensioni del fenomeno.

Retate, eccidi

Caserme di polizia, prigioni, luoghi di detenzione

Campi di concentramento e transito

Campi di concentramento e transito istituiti dalle autorità tedesche

Campi di concentramento provinciali istituiti dalla Repubblica Sociale Italiana

  • 1) Alessandria: campo di concentramento di San Martino di Rosignano. Per donne straniere
  • 2) Ancona: campo di concentramento di Senigallia, presso la Colonia marina UNES. VI passarono 20-30 ebrei trasferiti a Fossoli nel maggio 1944.
  • 3) Aosta: campo di concentramento di Aosta, presso la caserma Mottina. Gli internati furono trasferiti a Fossoli in tre riprese: 20 gennaio 1944, 17 febbraio 1944 e 16 marzo 1944.
  • 4) Asti: campo di concentramento di Asti, presso il Palazzo del Seminario di Asti. Gi internati furono trasferiti a Fossoli in febbraio, e quindi in maggio con tappa nelle carceri di Torino e Milano.
  • 5) Cuneo: campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo. Circa 30 internati.
  • 6) Ferrara: campo di concentramento di Ferrara, nei locali del Tempio Israelitico di rito italiano. Gli internati furono trasferiti a Fossoli in tre riprese: 12 febbraio 1944, 25 febbraio 1944 e 6 marzo 1944.
  • 7) Firenze: campo di concentramento di Bagno a Ripoli, presso la Villa La Selva. I prigionieri furono trasferiti a Fossoli il 26 gennaio 1944 per essere deportati il 30 gennaio 1944 da Milano.
  • 8) Forli: campo di concentramento di Forlì, presso l'Albergo Commercio di Corso Diaz.
  • 9) Servigliano: campo di concentramento di Servigliano (Ascoli Piceno)
  • 10) Genova: campo di concentramento di Coreglia Ligure (spesso erroneamente definito "campo di concentramento di Calvari di Chiavari") (12 dicembre 1943 - 21 gennaio 1944). Per il campo passarono 29 ebrei, tutti deportati a Milano, via Genova.
  • 11) Grosseto: campo di concentramento di Roccatederighi, presso la Villa del Seminario di proprietà della Curia vescovile. Due trasferimenti a Fossoli: 18 aprile 1944 e 11 giugno 1944.
  • 12) Imperia: campo di concentramento di Vallecosia, presso la caserma.
  • 13) Lucca: campo di concentramento di Bagni di Lucca, presso la Villa Cardinali in località Bagni Caldi. I prigionieri furono trasferiti a Milano il 25 gennaio 1944.
  • 14) Macerata: campo di concentramento di Sforzacosta. Vi furono rinchiusi anche gli ex detenuti del campo di internamento di Urbisaglia. Trasferimento a Fossoli in marzo.
  • 15) Mantova: campo di concentramento di Mantova, presso la Casa di riposo israelitica. Deportati il 5 aprile 1944.
  • 16) Milano: campo di concentramento di Milano, presso il carcere di San Vittore
  • 17) Padova e Rovigo: campo di concentramento di Vo' Vecchio (Padova), presso la Villa Contarini-Venier. (3 dicembre 1943 - 17 luglio 1944). Trasferimento alla Risiera di San Sabba.
  • 18) Parma: campo di concentramento di Salsomaggiore, presso il Castello degli Scipioni (per gli uomini) e campo di Monticelli Terme, presso l'Albergo Bagni (per le donne e i bambini) (6 dicembre 1943 - 9 marzo 1944). Trasferimento a Fossoli.
  • 19) Perugia: campo di concentramento di Perugia, presso l'istituto magistrale.
  • 20) Piacenza e provincia: campo di concentramento di Cortemaggiore
  • 21) Ravenna: campo di concentramento di Ravenna, presso le carceri.
  • 22) Reggio Emilia: campo di concentramento di Reggio Emilia, prima presso Casa Sinigaglia, poi a Villa Corinaldi e infine a Villa Levi di Coviolo.
  • 23) Roma: campo di concentramento di Roma, presso il carcere di Regina Coeli.
  • 24) Savona: campo di concentramento di Spotorno
  • 25) Sondrio: campo di concentramento di Sondrio, presso gli uffici sanitari del comune in via Nazario Sauro.
  • 26) Teramo: campo di concentramento di Teramo, presso la caserma Mezzacapo, e campo di Servigliano (Ascoli Piceno).
  • 27) Venezia: campo di concentramento di Venezia, presso la Casa di Riposo Israelitica nel ghetto di Venezia (dai primi di dicembre 1943 al 31 dello stesso mese).
  • 28) Vercelli: campo di concentramento di Vercelli, nella cascina Ara Vecchia di proprietà del Comune, e poi nella Casa di Riposo Vittorio Emanuele III.
  • 29) Verona: campo di concentramento di Verona, presso la Caserma B, locata nella Torre comunale-scaligera della Porta Rofiolana, in via Pallone.
  • 30) Vicenza: campo di concentramento di Tonezza del Cimone, presso la Colonia Umberto I (20 dicembre 1943 - 30 gennaio 1944). Per il campo passarono 45 ebrei di cui 42 deportati a Auschwitz.
  • 31) Viterbo: campo di concentramento di Viterbo, nel carcere di S. Maria in Gradi.

Stazioni di partenza dei convogli di deportati

Luoghi di rifugio

Principali centrali operative clandestine della DELASEM

  • 1) DELASEM di Genova, con sede presso la Curia arcivescovile di Genova
  • 2) DELASEM di Roma, con sede presso la Casa Generalizia dei Padri Cappuccini, via Sicilia 159.

Istituti religiosi che ospitarono ebrei (lista incompleta)

Assisi
  • 1) Monastero delle Clarisse
  • 2) Monastero delle Suore Cappuccine tedesche
  • 3) Monastero delle Stimmatine
  • 4) Monastero delle benedettine di S. Apollinare
  • 5) Monastero delle Collettive
Firenze
Montecatini Terme (Pistoia, Toscana)
Montepulciano (Siena, Toscana)
  • 1) Seminario Vescovile. Accoglie due bambini ebrei, i fratelli Gabriele e Davide Bedarida.
Roma

Quadro riassuntivo, per regione e provincia

Abruzzo

Chieti

L'Aquila

Macerata

  • Ebrei deportati :

Pescara

  • Ebrei deportati :

Teramo

Lazio

Il Lazio accoglieva un numero elevato di ebrei, concentrati in prevalenza a Roma. Accolse un numero relativamente limitato di internati (130) rispetto alle altre regioni dell'Italia centrale. Le concentrazione più elevate furono nei comuni di San Donato Val di Comino (25), Fara in Sabina (21) e Picinisco (15).

Dopo l'8 settembre fino alla liberazione nel giugno-luglio 1944, gli ebrei, italiani e ex-internati, dovettero tutti nascondersi per sfuggire alle deportazioni. Le situazioni più critiche si ebbero a Roma, San Donato Val di Comino (con 16 deportati) e Borbona (6).

Frosinone

Roma

  • Internati : --
    • Internamento libero : --
  • Arrestati : 1755
    • Luoghi di arresto : Roma (1755)

Rieti

  • Deportati : ??
    • Luoghi di arresto : Rieti (11), Lacubo Posta (1)

Viterbo (44 internati)

Lombardia

Brescia[8]

  • Ebrei residenti (1938) : 118
  • Internati : 68
    • Luoghi di internamento libero : Pralboino (18/6) -- Quinzano d'Oglio (8/0) -- Calcinato (7/0) -- Borgo San Giacomo (6/0) -- Carpendolo (6/0) -- Bedizzolo (5/0) -- Toscolano Maderno (4/0) -- Gambara (3/0) -- Salò (3/1) -- Brescia (2/0) -- Maderno (2/0) -- Breno (1/0) -- Gardone Riviera (1/0) -- Palazzolo dell'Oglio (1/0) -- Sirmione (1/0)

Piemonte

Alessandria

  • Ebrei residenti (1938) : '

Toscana

Arezzo

  • Ebrei residenti (1938) : 34
    • Luoghi di residenza :

Firenze

  • Ebrei italiani residenti (1938): 2.326
    • Principali luoghi di residenza: Firenze

Grosseto

Livorno

  • Ebrei italiani residenti (1938): 2.332
  • Ebrei "stranieri" internati (1940-43): --
    • Luoghi di internamento: --
  • Ebrei arrestati e deportati (1943-44): 33
    • Luoghi di arresto: Gabbro (Rosignano Marittimo) (17), Guasticce (8), Livorno (4), Ardenza (3)
    • Luoghi di rifugio : Sassetta

Lucca

  • Ebrei italiani residenti (1938): 315
    • Principali luoghi di residenza:

Massa Carrara

  • Ebrei italiani residenti (1938): 78
    • Principali luoghi di residenza:
  • Ebrei "stranieri" internati (1940-43): --
    • Principali luoghi di internamento: --
  • Ebrei arrestati e deportati (1943-44):
    • Principali luoghi di arresto:

Pisa

  • Ebrei italiani residenti (1938): 416
    • Principali luoghi di residenza: Pisa
  • Ebrei "stranieri" internati (1940-43): 2

Pistoia

  • Ebrei italiani residenti (1938): 62
    • Principali luoghi di residenza:

Siena

  • Ebrei italiani residenti (1938): 219
    • Principali luoghi di residenza: Siena
  • Ebrei "stranieri" internati (1940-43): 12
  • Ebrei arrestati e deportati (1943-44): 17

Umbria

Perugia

  • Ebrei residenti (1938) : 180
    • Luoghi di residenza :

Terni

  • Ebrei residenti (1938) : 48
    • Luoghi di residenza :
  • Ebrei internati (1940-43) : 6
  • Luoghi di internamento : Amelia (1) -- San Venanzo (2) -- Terni (3)
  • Ebrei arrestati (1943-44) : ??

Emilia-Romagna

Ferrara

Ebrei deportati secondo le provincie di arresto (dati CDEC)[10]

  • Alessandria 48 -- Gorizia 34 -- Rieti 15
  • Ancona 3 -- Grosseto 34 -- Roma 1694
  • Aosta 12 -- Imperia 43 -- Rovigo 39
  • Ascoli Piceno 33 -- Jugoslavia 39 -- Siena 17
  • L’Aquila 26 -- Livorno 33 -- Sondrio 62
  • Arezzo 28 -- Latina 1 -- La Spezia 8
  • Asti 45 -- Lucca 108 -- Savona 10
  • Belluno 32 -- Macerata 63 -- Teramo 157
  • Bergamo 39 -- Milano 300 -- Trento 13
  • Bologna 109 -- Mantova 44 -- Torino 253
  • Bolzano 38 -- Modena 70 -- Trieste 554
  • Brescia 21 -- Novara 20 -- Treviso 28
  • Chieti 21 -- Piacenza 5 -- Udine 39
  • Como 113 -- Padova 55 -- Varese 173
  • Cremona 2 -- Pescara 1 -- Vercelli 24
  • Cuneo 383 -- Pisa 16 -- Venezia 230
  • Ferrara 71 -- Pola 7 -- Vicenza 44
  • Firenze 302 -- Parma 70 -- Verona 45
  • Fiume 225 -- Pistoia 77 -- Viterbo 11
  • Forlì 11 -- Pavia 15
  • Frosinone 15 -- Ravenna 22 -- Dato ignoto 585
  • Genova 153 -- Reggio E. 18
  • Totale 6806

Note

  1. ^ Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce. L'internamento civile nell'Italia fascista, 1940-1943 (Einaudi: Torino, 2004)
  2. ^ S. Sorani, L'assistenza ai profughi ebrei in Italia (1933-1947). Contributo alla storia della DELASEM (Carocci: Roma 1983); Sandro Antonimi, DELASEM: Storia della più grande organizzazione ebraica di soccorso durante la seconda guerra mondiale (De Ferrari: Genova, 2000).
  3. ^ Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 1993, p. 471, ISBN 88-06-13257-1.
  4. ^ Sabine Mayr, The Annihilation of the Jewish Community of Meran, in Georg Grote, Hannes Obermair (a cura di), A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015, Oxford-Bern-New York, Peter Lang, 2017, pp. 53–75, qui pp. 64–66, ISBN 978-3-0343-2240-9.
  5. ^ Nel campo di Corropoli non ci furono ebrei internati nel periodo 1940-43. Soltanto ai primi di febbraio 1944, sotto occupazione tedesca, vi giunse un gruppo di 46 ebrei provenienti dal campo di internamento di Nereto.
  6. ^ Un gruppo di 28 internati ebrei fu presente a Tossicia nel 1940-41 ma solo come sistemazione provvisoria prima del trasferimento al campo di internamento di Civitella del Tronto. Nessun ebreo risulta presente al campo di Tossicia nell'estate del 1943 o nel periodo dell'occupazione tedesca.
  7. ^ Angelo Di Porto & Letizia Anticoli; Angelo Moscati; Letizia Di Veroli, Anna Di Veroli, Reale Di Veroli (Viterbo); Martino Wolff & Matilde Levy (San Lorenzo Nuovo); Arnoldo Majer (Graffignano); Jader Spizzichino & Marta Coen (Bolsena); Adalgisa Efrati (?): questi i nomi delle 12 persone arrestate in una retata a Viterbo e provincia ai primi di dicembre 1943 e detenuti al Carcere di Santa Maria in Gradi a Viterbo. Scampa alla retata il piccolo Silvano Di Porto (n.1937), figlio di Angelo Di Porto e Letizia Anticoli, perché al momento dell'arrivo dei militi si trovava fuori casa per una passeggiata con la governante. Umberto Pace (Faleria) invece viene arrestato il 2 maggio 1944 e condotto alle carceri di Roma. Tutti i 13 arrestati furono deportati eccetto Adalgisa Efrati (liberata il 14 dic 1943) e Reale Di Veroli (condotta in ospedale per la frattura del femore). Tra i deportati l'unica a fare ritorno fu Letizia Di Veroli.
  8. ^ Marino Ruzzenenti, La capitale della RSI e la Shoah. La persecuzione degli ebrei nel bresciano (1938-1945) (Brescia: GAM Edizioni, 2006).
  9. ^ Davide Arditi e Jerohan Ribka arrestati a Gavardo; Maurizio Benghiat, arrestato a Tignale; Andrea Birò, Alberto e Guido Dalla Volta arrestati a Brescia; Giuseppe Dlugacz, Julius Flesch, Hermann Julius Hersch, Felice Lenk, Tauber Somme e Ruth Wasser arrestati a Pralboino; Hulda Garfinkel e Dorotea Gronik arrestate a Desenzano; Massimo Lowy e Alfredo Russo arrestati a Gardone Riviera; Piero, Silvio e Said Lusena arrestati a Remedello; Assalonne e Raul Elia Nathan arrestati a Calvagese Riviera; Aurelio Reggio e Lorenzo Sacerdoti arrestati a Palazzolo sull’Oglio; Malvine Weinberger arrestata a Gussago. Furono tutti arrestati da repubblichini. Ad essi si aggiungono Arturo e Lorenzo Soliani di Gardone Riviera arrestati a Roma.
  10. ^ CDEC Digital Library.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (ITEN) INDICE GENERALE DEGLI EBREI STRANIERI INTERNATI IN ITALIA 1940-1943, su cdec.it. URL consultato il 7 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2017).
  • I CAMPI FASCISTI Dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò, su campifascisti.it.
  • Il Veneto e la deportazione, su dalrifugioallinganno.it.
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