Palazzo Brambilla

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Villa Brambilla
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCastellanza
IndirizzoViale delle Rimembranze, 4
Coordinate45°36′44.78″N 8°53′57.23″E45°36′44.78″N, 8°53′57.23″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1812-1815
Stileneoclassico
UsoSede comunale
Piani2
Realizzazione
ArchitettoPietro Pestagalli
AppaltatoreCesare Brambilla
ProprietarioComune di Castellanza
CommittenteCesare Brambilla
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Villa Brambilla, anche nota come Palazzo Carminati di Brambilla, è un elegante edificio neoclassico che dal 1921 è la sede dell'Amministrazione comunale di Castellanza. Un articolato studio pubblicato nel 2016 ne illustra la genesi e precisa gli apporti che diverse personalità artistiche apportarono all'edificio.[1]

Storia e descrizione

Dopo aver commissionato a Leopodo Pollack (1751-1806) un disegno per la Villa che intendeva edificare a Castellanza - progetto che fu pagato nel 1802[2], ma accantonato per la sua grandiosità - Cesare Brambilla (1768-1830) affidò l'ideazione e la costruzione della sua dimora a Pietro Pestagalli (1776-1853) che la eresse a partire dal 1812.[3]

Nonostante la consistenza del cantiere, i lavori procedettero velocemente, tanto che nel 1815 l’intera costruzione era terminata ed entro il 1818 pronta in ogni sua finitura.[4] I costi affrontati da Brambilla per l'edificazione della sua nuova dimora furono ingenti e ammontarono a oltre 230.000 lire.[5]

Al termine dei lavori, si ottenne una villa con impianto a "U" aperta verso nord-est, con le estremità dei bracci della "U" a sporgere leggermente l'una in direzione dell'altra. Oggi come allora, i due bracci s'innestano nel più alto corpo di fabbrica trasversale, oltre il quale si trovano un proseguimento del braccio settentrionale (originariamente con funzione di rustico) e un ampio parco.[6]

Nel 1920 il palazzo venne messo in vendita al costo di 600 000 lire e il comune, all'epoca guidato dal sindaco Ponchiroli Glouchester, decise di acquistarlo per farne la nuova sede comunale, riuscendo a ribassare il prezzo a 375 000 lire, nel 1921[7]. All'acquisto contribuirono anche gli industriali alla guida delle più importanti aziende cittadine: Soldini, Cantoni, Pomini e Binda[8].

Dopo l'acquisto da parte del comune di Castellanza, l'edificio subì importanti opere di adeguamento per modificare la funzione da residenziale ad uso uffici. Nel 2007 sono stati effettuati importanti lavori di restauro affidati alla ditta Piacenti di Prato[9].

Note

  1. ^ D. Tarlazzi, Villa Brambilla di Castellanza: il cantiere di Pietro Pestagalli e gli interventi di Paolo Santagostino, Gaetano Vaccani, Gaetano Monti da Ravenna e altri, in «Arte Lombarda», 2016 (178), pp. 77-90.
  2. ^ Tarlazzi, 2016, pp. 78-79. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  3. ^ Tarlazzi, 2016, p. 79. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  4. ^ Tarlazzi, 2016, p. 81. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  5. ^ Tarlazzi, 2016, pp. 81-82. Parametro titolo vuoto o mancante (aiuto)
  6. ^ Langè, p. 258.
  7. ^ Palazzo Brambilla sede dell'amministrazione comunale, su Beni culturali, artistici e ambientali, prolococastellanza.it, Pro Loco Castellanza. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2016).
  8. ^ Villa Carminati Brambilla: un patrimonio in Comune, su varesefocus.it, VareseFocus, 20 novembre 2003. URL consultato l'11 gennaio 2017.
  9. ^ Elena Casero, Il Comune di Castellanza cambia faccia: Palazzo Brambilla in restauro, su artevarese.com, ArteVarese, 26 ottobre 2007. URL consultato l'11 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2017).

Bibliografia

  • Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968.

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