Pietro Racchetti

Presunto Ritratto della moglie di Albino Parea

Pietro Racchetti (Crema, 20 febbraio 1809 – Crema, 7 novembre 1853) è stato un pittore italiano.

Biografia e produzione artistica

Figlio di Vincenzo e nipote di Alessandro Racchetti, studiò dapprima a Bergamo sotto Giuseppe Diotti, in seguito a Roma alla scuola di Vincenzo Camuccini. Dell'influenza del primo si ha testimonianza nel dipinto Sant'Apollonia e Sant'Agata, che fu nella chiesa della Santissima Trinità a Crema, mentre dell'insegnamento del secondo si trova traccia in una Vergine col Bambino ed altri Santi, eseguito per la chiesa parrocchiale di Azzano e poi passato in proprietà alla famiglia Vimercati Sanseverino[1]. Altre opere notevoli sono La morte di Machiavelli, commissionata dal collezionista Antonio Bisleri[1] e ora conservata nel Municipio di Crema, e una Annunciazione recentemente rinvenuta nella collezione degli Istituti di Ricovero di Crema[2].

Tuttavia, il Racchetti è ricordato per essere «il primo vero ritrattista ottocentesco e borghese che ebbe la città di Crema, capace di eseguire con esemplare somiglianza anche i volti di personaggi ormai defunti, ma conosciuti negli anni precedenti»[2].

Sposò Caterina, figlia del diplomatico barone Guglielmo Ferdinando De Gennotte[3].

Note

  1. ^ a b Sforza Benvenuti, p. 235.
  2. ^ a b Alpini, p. 15.
  3. ^ Continuazione delle memorie di religione, di morale e di letteratura, Modena, 1840, p. 86.

Bibliografia

  • Francesco Sforza Benvenuti, Dizionario biografico cremasco, Arnaldo Forni Editore, 1972 [1888].
  • Cesare Alpini, Pittori e scultori cremaschi dell'Ottocento, Crema, 2008.

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Collegamenti esterni

  • Racchetti, Pietro, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 19 febbraio 2015.
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