Strigno

Strigno
frazione
Strigno – Stemma
Strigno – Bandiera
Strigno – Veduta
Strigno – Veduta
La chiesa parrocchiale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Comune Castel Ivano
Territorio
Coordinate46°04′N 11°31′E / 46.066667°N 11.516667°E46.066667; 11.516667 (Strigno)
Coordinate: 46°04′N 11°31′E / 46.066667°N 11.516667°E46.066667; 11.516667 (Strigno)
Altitudine506 m s.l.m.
Superficie12,18 km²
Abitanti1 424[1] (31-12-2015)
Densità116,91 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale38059
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022185
Cod. catastaleI979
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 180 GG[3]
Nome abitantistrignati
PatronoMaria Immacolata
Giorno festivo8 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Strigno
Strigno
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Strigno (Striegen in tedesco, desueto) è una frazione di 1 424 abitanti del comune italiano di Castel Ivano situato nella provincia autonoma di Trento.

Storia

Vi aveva sede una guarnigione militare ed era luogo di soggiorno nella seconda metà dell'Ottocento, frequentato dalla borghesia austriaca, grazie al clima mite. In piazza all'ombra di un olmo si riuniva la comunità civica e qui, accanto alla pietra del mal consiglio, fu appeso Giorgio Pucler, catturato e ucciso dai rivoltosi nel 1525. Durante la prima guerra mondiale, Strigno fu fatto evacuare per motivi di sicurezza, data la sua vicinanza al fronte.

Resistenza italiana

Dall'8 settembre 1943 al maggio 1945 la lotta di Resistenza al nazifascismo vide i partigiani organizzati nel Battaglione "Gherlenda" della Brigata Garibaldina Antonio Gramsci (Feltre).

Simboli

Lo stemma del comune era stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 3 ottobre 1930.

«D'azzurro, a due pali d'argento, al monte di tre cime movente dalla punta e cimato da una croce pomata d'oro.»

Il gonfalone, concesso con regio decreto del 27 maggio 1929, era un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • Chiesa dell'Immacolata. Nella parte bassa dell'abitato è il principale luogo di culto della frazione. All'interno della chiesa vi è un pregevole dipinto di Eugenio Prati. Sull'altare destro la Pietà di Giovanni Marchiori del 1750 circa. Il campanile è medioevale. L'edificio attuale è del 1827, ma venne restaurato nel 1921 dopo i danni subita durante la prima guerra mondiale. L'interno dell'edificio sacro è a tre navate. In piazza vi è la Casa già Ceschi in stile barocco. Da ricordare è anche la chiesetta dei santi Vito, Modesto e Crescenzia.
  • Cappella della Beata Maria Vergine di Loreto. Viene considerato un santuario miracoloso e vi si trova una pietra proveniente dall'omonimo Santuario di Loreto.

Architetture civili

  • Palazzo Floriani fu costruito su una precedente residenza e ricostruito nel 1821 dai Ceschi, una famiglia del luogo.

Nei pressi della borgata sorge il Dosso di Penile, un castelliere preistorico.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Economia

L'economia si è evoluta da un'intensa attività agricola e artigiana ad un terziario avanzato, durante il XIX sec. Al principio del secolo la località era nota per la produzione della seta, per una fabbrica di merletti, un laboratorio di oggetti religiosi e un fiorente artigianato. Inoltre, esportava vino e castagne a Vienna. Ad oggi non è rimasto quasi nulla di queste attività.

Amministrazione

Altre informazioni amministrative

La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Ivano-Fracena, Samone, Scurelle, Spera e Villa Agnedo. Nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione dei comuni di Ivano-Fracena (Censimento 1936: pop. res. 323), Samone (Censimento 1936: pop. res. 510), Scurelle (Censimento 1936: pop. res. 990), Spera (Censimento 1936: pop. res. 506) e Villa Agnedo (Censimento 1936: pop. res. 811).[5]

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  5. ^ Fonte: ISTAT – Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 – ISBN 88-458-0574-3

Bibliografia

Vittorio Fabris: La Valsugana orientale e il Tesino, parte seconda: I paesi a sinistra del torrente Masoe la conca del Tesino., Litodelta, Scurelle 2011. Pagg. 119-154.

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Collegamenti esterni

  • Info, su trentino.to.
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